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Recuperato quadro trafugato dai nazisti: stava per andare all’asta

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Milano Corriere 3 June 2014
 

La tavola trecentesca di Andrea Di Bartolo era stata razziata dalle SS nella villa del collezionista Frederick Mason Perkins il 20 luglio del 1944

La vedova del collezionista lo ha donato alla curia vescovile di Assisi

 

 

Un’opera del ‘300 trafugata dai nazisti in uno degli ultimi saccheggi della seconda guerra mondiale è rientrata in Italia grazie a una lunga indagine dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Monza. Si tratta di un dipinto di Andrea Di Bartolo, esponente della scuola senese, che apparteneva alla collezione Mason Perkins. L’opera, rientrata alcuni giorni fa nel nostro Paese, è stata presentata martedì alla Pinacoteca di Brera a Milano. Si tratta di una tempera su tavola di circa 80 x 60 centimetri, raffigurante la scena della «Dormitio Virginis» attribuita ad Andrea Di Bartolo.

La razzia del 1944

Il quadro era stato razziato dalle SS nella villa del collezionista Frederick Mason Perkins il 20 luglio del 1944. Gli uomini di Hitler avevano fatto irruzione nella lussuosa abitazione a Lastra a Signa (Firenze) portando via una ventina di opere, tra cui la tavola senese. I carabinieri hanno intercettato il quadro su un sito specializzato. A causa del riserbo delle indagini ancora in corso, gli investigatori dell’Arma si sono limitati a dire che il dipinto, dopo essere stato trafugato, era finito in Canada e dal Canada in Inghilterra, da dove poi è arrivato a Milano e qui è stato sequestrato.

All’asta

Secondo indiscrezioni, l’opera era in mano a un appassionato d’arte molto noto in Inghilterra, e un’importante casa d’aste inglese lo stava commercializzando per 164.800 sterline. La collaborazione è stata massima e dopo una lunga serie di accertamenti e l’espletamento di tutte le procedure giudiziarie l’opera è arrivata all’aeroporto di Malpensa, dove è stata presa in consegna e posta sotto sequestro. Ora il dipinto verrà restituito alla curia vescovile di Assisi, a cui la vedova Perkins ha donato l’opera. Le indagini invece proseguono, al momento senza alcun indagato, nella speranza di poter recuperare anche altre opere. Intanto la «Dormitio Virginis» è stata affidata alle cure della Pinacoteca di Brera, dove la Sovrintendenza la manterrà in un caveau climatizzato in attesa della restituzione definitiva.


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